FIRMATO ACCORDO COMMERCIALE MERCOSUR – UE DOPO 20 ANNI DI NEGOZIAZIONE. ORA E’ PIU’ SEMPLICE VENDERE IN BRASILE
Nei momenti decisivi di un accordo che dura da vent’anni, l’Unione europea (UE) ha ottenuto, tra i vari punti, delle concessioni dal Mercosur nell’ambito degli acquisti governativi e del vino. Nella direzione opposta, i sudamericani hanno ottenuto condizioni vantaggiose per vendere carne e zucchero al nuovo partner europeo.
Il 28 giugno, complessivamente, gli europei hanno accolto favorevolmente la fine di un onere economico di oltre 4 miliardi di euro (R$ 17,4 miliardi). L’importo corrisponde alle tasse che non saranno più pagate per entrare nei territori brasiliani, argentini, uruguaiani e paraguaiani.
Il risparmio totale corrisponde a quattro volte quello reso possibile dal tanto acclamato accordo UE-Giappone firmato quasi un anno fa.
L’elenco dei beni beneficiati dalla riduzione tariffaria include anche le automobili (attualmente soggette a dazi d’importazione del 35%), i componenti automobilistici (fino al 18%), l’abbigliamento e le calzature (35%) ed i prodotti farmaceutici (fino al 14%); questi ultimi sono stati i leader nell’importazione in Brasile nel 2018.
Nel settore agricolo, ad esempio, diminuisce la tassazione della cioccolata (ora al 20%) e dei vini (ora al 27%). Inoltre, i prodotti lattiero-caseari europei non saranno più soggetti a dazio se all’interno di una quota prestabilita, per ora non ancora comunicata.
Sul versante sudamericano, secondo i dati del governo brasiliano, il 90% delle esportazioni verso l’UE non avrà più sovrapprezzi per un periodo di dieci anni, attualmente solo il 24% delle esportazioni Brasile-UE ha questa prerogativa.
Il restante 10% beneficerà, in ogni caso, di un accesso preferenziale al mercato dei 28 Stati membri dell’UE, sia attraverso aliquote ridotte che mediante disposizioni speciali.
Nel primo gruppo, tra i beni che non saranno più soggetti a tassazione, ci sono frutta, pesce, crostacei e succo d’arancia. Sono inoltre inclusi anche i chicchi di caffè, che hanno rappresentato il 5,5% delle esportazioni brasiliane verso l’UE nel 2018, e gli oli vegetali.
Tuttavia manzo e pollame, così come etanolo e zucchero dal Sud America, entreranno in Europa rispettando delle quote stabilite.
“Dove non guadagniamo in volume, guadagniamo in tassazione”
ha detto il ministro dell’Agricoltura Tereza Cristina, rispondendo a una domanda in merito al tetto delle vendite di carni bovine (99 mila tonnellate all’anno) inferiore a quello che era stato suggerito nelle fasi precedenti della negoziazione.
Secondo il ministero, il 40% dell’esportazioni brasiliane di questo prodotto verso l’UE potrebbe beneficiare del “tasso zero”.
Di contro, tutti i prodotti industriali che il Brasile esporterà al blocco europeo non saranno soggetti tasse.
Vi è una particolare attenzione per i prodotti europei di origine controllata. Il patto prevede che 357 articoli europei saranno protetti dalla possibile contraffazione locale, tra gli altri ci sono: il formaggio comté (Francia) e il prosciutto di Parma (Italia).
Nella direzione opposta, ci saranno divieti all’uso della designazione “cachaça” per gli spiriti prodotti fuori dal Brasile, così come per l’utilizzo di nomi di alcuni formaggi.
Riguardo agli appalti pubblici (acquisti), la partecipazione di attori stranieri alle gare è stata liberalizzata, punto sul quale l’UE ha molto insistito.
Inoltre, il documento concordato avrà un unico capitolo sullo sviluppo sostenibile, riguardante la conservazione delle foreste e l’aderenza dei firmatari all’accordo di Parigi sul cambiamento climatico.
Nei giorni precedenti la conclusione del patto di libero scambio, il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, avevano espresso preoccupazione per la politica ambientale del governo brasiliano.
Fonte: Folha de Sao Paulo
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