Storia di un surfista a testa in giù

ATTENZIONE: NON LEGGERE QUESTO ARTICOLO SE SEI UN IMPRENDITORE CONVINTO DI AVERE CAPITO TUTTO!
Comincia con una tazza di caffè lungo e il sole che ti bacia la faccia dalla finestra, come tutte le altre mattine fino a quel mercoledì. Dentro casa è tutto sotto controllo: hai dormito tutta la notte con il mutuo che ti fa i grattini sulla schiena e l’ansia a coccolarti con dei nomignoli carini, tipo “Mr. Mozzarello” perché pure se ti becchi 1.000 coltellate da clienti e fornitori e tutta la tua energia comincia a uscire da ogni buco, tu devi rimanere bello lucido e appetitoso. Mentre il mercato si comporta come un cucciolo di labrador e ti sbrana i progetti come se fossero le tue ciabatte di flanella, ci sono i vicini che ti spiano dalla finestra, e tu sei costretto a startene rinchiuso dietro le tende e non fai entrare nemmeno più la suocera (…che forse ti conviene pure!). Nel frattempo ti organizzi la vacanza, e dopo che hai prenotato il volo, l’albergo e la serenità, arriva il postino che ti porta una bella bolletta da 60.000 euro tra Iva, tasse, imposte, gli alimenti, la rata della macchina e una cartolina della cartomante che annuncia una pioggia di rane in giardino. A pranzo te ne stai a tavola a gestire i dipendenti che si tirano in faccia il purè e si danno i calci sotto al tavolo, mentre la sera ti siedi in veranda a leggere il giornale masticando quadrifogli e abbracciando ferri di cavallo. Quando vai a letto, per prendere sonno ti metti a contare le persone di fiducia come fossero pecorelle: ti fermi a 1 e mezzo, e subito sprofondi in una nottata di incubi, con venditori di pentole che ti regalano anche la bicicletta col cambio shimano (tu l’hai voluta, quindi pedala!).
Quel mercoledì però fuori dalla porta c’è il vento che ti aspetta per spettinarti i capelli, ma tu te ne freghi perché forse i capelli non ce li hai, o sei talmente bello con i capelli lunghi che neanche il cast del Trono di Spade può averti.
Esci, audace come Fonzie e te ne vai davanti alla scogliera, per affrontare l’oceano su una tavola da surf e una tutina nera: ti senti forte come Odino, ma a guardarti da fuori sembri un mimo con una foglia sotto l’ascella.
Dunque… se non l’avevi capito la casa è la tua Società, e quello che succede dentro è la realtà in cui devi fare il bucato e stendere i panni tutti i giorni. E il padrone di casa sei tu. Tu, che avevi preso la villa e che pensavi fosse più semplice. Soddisfazioni ce ne sono sicuramente… ma che fatica! Quindi cominci a uscire di casa e ti accorgi che c’è un sacco di roba da vedere: hai sentito parlare di quello che si è buttato col paracadute, quello che corre in moto, quello che va a caccia di cinghiali… e ti viene la brillante idea di fare qualcosa di veramente unico: sfidare il mare! Tu contro le onde, cavalloni di 20 metri affascinanti e potenti!
E sai cos’è il mare? È il mondo dell’internazionalizzazione di impresa.
Ora, tu dirai che sei già andato all’estero, che hai già fatto affari, che hai ottenuto grandi risultati.
History Channel: i cavalieri templari hanno guidato le Crociate e sono tornati a casa con qualche Graal in uno scrigno, ma hanno sparso sangue lungo tutta la strada.
Io ti chiedo cosa puoi fare per la tua Società, e la risposta è un mimo con la tutina?
Ma parliamo di questo mare: è bellissimo, si… ma tu che ne sai? Ti ci vuoi buttare dentro? Ok, vedi l’onda… ma la sai cavalcare?
La regola di esperienza del mare dice questo:
- L’onda nasce, cresce e muore;
- L’acqua non è Chardonney: se non sai nuotare te la bevi tutta e non torni a casa allegro (se torni a casa…);
- La tavola da surf non è rossa con un cavallino rampante stampato sul davanti e tu non sei un pilota di Maranello.
Vorrei che capissi cosa sto cercando di dirti: l’idea di affrontare nuovi orizzonti e l’adrenalina dell’avventura sono un carburante incredibile, capace di spingere il motore della tua azienda oltre la linea dell’orizzonte. Ma il mare ha le sue regole.
Torniamo al surfista: sei davanti alla spuma dell’onda e ti emozioni. Gli altri surfisti agitano tutti le braccia nell’acqua salata, prendono velocità e si sollevano in piedi, rampanti e pieni di vita. “Se lo fanno loro… lo faccio anche io!”.
Quello a cui non pensi è che la tua splendida idea rischia di trasformarsi in qualcosa di simile all’idea di quel un tizio che apre un ristorante cinese a Chinatown.
Mi spiego: quello che vedi all’orizzonte, quella colonna d’acqua che è capace di lanciare la tua tavola a tutta velocità, è già al massimo! Se tu decidi di metterti in mezzo alle onde ora che le onde sono alte e potenti, nel tempo che perderai per entrare in mezzo al mare queste saranno già finite!
Lo stesso vale per certi mercati: immagina un paese in via di sviluppo, con materie prime, risorse, opportunità, volumi… Uno stato del genere vive di intense attività economiche difficili da programmare. Pensi che un buon investimento in un paese estero si debba fare con il “mare piatto” o quando è già “in tempesta”? Bisogna osservare, conoscere, ascoltare e comprendere. E come fai a sapere qual è il momento giusto per “cavalcare l’onda”?
Semplice: ti metti a testa in giù. Se vuoi che il tuo business all’estero funzioni veramente, è inutile che ti metti a fare spedizioni eroiche: ci vuole pianificazione, strategia, conoscenza, capacità di osservazione, struttura, fiducia, …
Pensi di poterlo fare da solo? Forse non andrà male, ma lanciarsi a mani nude in mezzo a un branco di lupi non è coraggio, è incoscienza e inconsapevolezza! È rischio!
Nella vita della tua azienda devi affrontare e attraversare molte avversità: perché creartene di nuove? Perché non decidi tuffarti in mare in esplorazione, andare sotto il pelo dell’acqua per vedere come si muove la corrente… guardare dove sono gli scogli… chi popola la barriera corallina… come si muovono gli altri surfisti…
L’avventura è soltanto assenza di pianificazione: abbi fiducia, investi su te stesso attraverso gli altri, concediti il lusso di riconoscere il ruolo di direttore del tuo piano per internazionalizzare nei professionisti del settore.
Prova ad essere un surfista a testa in giù prima di cavalcare l’onda.
“In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe.”
John Fitzgerald Kennedy
Carlo Lamacchia – project manager – www.karinedesouza.com