L’importazione di vino in questo atipico 2020 hanno prodotto 2 miliardi di Reais di fatturato. E secondo le previsioni dovrebbe chiudere l’anno con l’importazione di 15,8 milioni di casse da 9 litri di vino (parametro di misura nazionale che per i parametri europei corrisponde alla cassa da 12 bottiglie da 750 ml). Questo è il calcolo di Ideal Consulting (nostro partner brasiliano che sarà presente nel Webinar che faremmo a febbraio sul tema “Il Vino in Brasile: demanda e prospettive per il 2021”) per quantificare la misura del mercato sudamericano nel 2020.
Fattore scatenante dell’aumento dell’importazione di vino
Con la svalutazione della moneta nazionale, il Real nei confronti del dollaro e dell’Euro, il volume delle bottiglie è cresciuto in proporzione più del suo valore, se misurato in valuta estera (considerando che nel mercato dei vini così come nella maggior parte delle attività fatte con commercio estero si considera il dollaro FOB).
Gli importatori hanno cercato vini con prezzi più bassi all’origine per cercare di compensare il deficit del cambio, ma ciò non significa che hanno pagato meno nella moneta nazionale per sdoganarlo, anzi, tutt’altro.
Poca differenza nel costo dell’importazione di vino in 10 anni
Non esiste una grande differenza tra il valore FOB dei vini importati, ossia: dieci fa, il valore medio FOB dell’importazione della cassa da 9 litri era di US$ 30,80. Nella conversione in real, questo ha significato, nel 2010, un esborso di R$ 54,20 per cassa di vino.
Oggi, nel 2020, il valore medio della stessa cassa di vino importato è di circa US$ 24,6. Ma l’esborso in Reais per portare questi vini è cresciuto notevolmente, raggiungendo R$ 126,30 per scatola. É il valore più alto negli ultimi 10 anni. L’altro picco nella valuta brasiliana si è verificato nel 2015, quando il prezzo medio della scatola da 9 litri era di US$ 32, ma il valore in Reais era di 106,40 R$.
Con la svalutazione della moneta brasiliana e anche con l’inflazione nei paesi produttori oltre l’aumento dei prezzi, una cassa di US$ 30 oggi equivale ad un vino più semplice che una dello stesso valore di 2 o 3 anni fa. La ricerca per le etichette più economiche è chiaramente un vantaggio per l’e-commerce e per i supermercati (la GDO).
Inoltre è importante osservare che in questi 10 anni c’è stato una crescita del 57% nel prezzo dei vini in dollaro. Il valore dell’import, sempre in dollaro FOB, è stato di US$ 249,6 milioni in 2010. Quest’anno, nel 2020, la previsione è che si chiuda in US$ 391 milioni.
Quando analizziamo i numeri nella valuta brasiliana, la crescita è dell’ordine del 357%. Nel 2010, gli importatori hanno sborsato R$ 439 milioni per portare i vini in Brasile. Nel 2020, il valore è di R$ 2 miliardi.
Le previsioni di importazione di vino per i prossimi anni
Inoltre, analizzando le aspettative per il 2021, è possibile prevedere, in uno scenario realistico, un calo del 5% del volume importato rispetto al 2020. Nella previsione ottimistica, il mercato del vino importato dovrebbe rimanere sullo stesso livello di quest’anno.
Quando analizziamo l’importazione di vini nell’ultimo decennio, ci rendiamo conto che la tendenza non è mai stata così vicina alla realtà. Statisticamente, la differenza media tra le previsioni di importazione e il volume effettivamente importato è dello 0,4%. Se il mercato scende, per ipotesi, del 10% in un anno, dovrebbe recuperare questo ribasso nell’anno successivo o nel prossimo. Pertanto, è possibile prevedere che, se ci fosse un calo del 5%, nello scenario pessimistico del prossimo anno, chiuderemo il 2021 con l’importazione di 15,1 milioni di casse. Ma, poiché nel 2022 il mercato tenderebbe a crescere di questo 5% e, quindi, i numeri del 2022 dovrebbero essere simili a quelli del 2020, raggiungendo nuovamente i 15,8 milioni di casse.
Quello che può cambiare è l’equilibrio tra le origini dei vini. Se il calo delle forniture, come bottiglie e imballaggi, influisce negativamente sulla vendita dei vini brasiliani, potrebbe esserci una maggiore crescita delle importazioni. Così come una buona e grande vendemmia di vini nazionali può ridurre il volume dei vini importati. Oppure la guerra commerciale tra Cina e Australia potrebbe far sì che il paese dei Shiraz e dei canguri abbia bisogno di cercare altri mercati e cambiare l’equilibrio delle forze tra gli esportatori di vino in Brasile.
Nel 2020, come è noto, la pandemia ha accelerato l’importazione di vini. Ma nel 2017, quando c’è stata un’altra significativa crescita dei vini importati, la causa è stata la pessima vendemmia brasiliana, che ha lasciato il mercato locale a corto di offerta.
Come possiamo fare perché i brasiliani importino il nostro vino?
Il Brasile è un mercato interessantissimo, grande come un continente, con numeri davvero importanti. Dove i vini italiani hanno una grande influenza culturale e storica, basta considerare che, tra emigrati e discendenti diretti e indiretti ci sono circa 30 milioni di italiani in Brasile.
Ma è un mercato, come tutti quelli esteri, che va affrontato con professionalità, pianificazione, strategia e pazienza, nonché con il supporto di un consulente competente e con esperienza e conoscenza del mercato e cultura locale.
fonte: Ideal Consulting – https://idealbi.com.br/
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